20/09/12

Pannolini contenitivi per piscina... un mistero della fisica o un miracolo dell'ingegneria?

Sgombriamo il campo da qualunque illusione:

NON SONO UNA TUTA DA PALOMBARO!

Se i vostri bimbi sono in fase "caccadalattante" (quella comunemente definita come un piatto di licheni condito con senape scaduta) difficilmente la tratterranno. Anche perchè, parliamoci chiaro, l'acqua passa ovunque, rovina i ponti e se è cheta è solo perchè è in arrivo una tempesta e blablabla... perciò volete che non riesca a bypassare le barriere di un pannolino?
Quindi, Vostro Onore, confesso: ho inquinato il bacino, altrimenti purissimo, del lago di Bracciano, aprendo il bordo contenitivo del PannolinoDaPalombaro, presa dal sospetto ma non abbastanza intimorita... e beh, "lei" era lì, ed è scivolata tranquillamente oltre, ignorando la mia faccia inorridita di fronte alla visione di scene apocalittiche di magnifici cigni impossibilitati a volare (ma di solito invece lo fanno?) con le ali inzaccherate della LeoCacca. Ho pertanto deciso che non li userò più in queste circostanze...
Sorvolo elegantemente sul fatto che l'esperienza della mia augusta madre aveva, in tempi non sospetti, predetto quanto segue: "ma al a mare o al lago a cosa vuoi che servano? l'avete sempre fatta, e non mi pare che per questo siano scomparse le sogliole dal Mediterraneo!".
I miei ricordi in merito rimagono volontariamente confusi. Memoria selettiva, capite? si tratta di sopravvivenza spiccia.
Ora, torniamo ai nostri pannolini... se la "perdita" capita al lago o al mare, dopo un iniziale smarrimento e un lieve attacco di panico, scuoti le spalle e vai avanti fingendo che non sia successo niente.
Ma... metti che capiti in piscina? dove l'acqua è assolutamente limpida e intorno hai 250 persone in 20 mq? Ed ecco che il pannolino ha la sua utilità!
Perchè nessuno può dirti che non hai fatto il massimo per evitarlo, e tu puoi dare tranquillamente la colpa alla MultinazionaleDelMaleInCotoneSuperassorbente. Quindi ho deciso che in valigia ci sarà sempre spazio per loro, e almeno per questo ve li consiglio.
Ci sono varie marche, dai costosissimi Little Swimmers (anche se, a onor del vero, si trovano anche in offerta talvolta, specialmente in inverno) ad altre marche meno conosciute ma comunque efficaci.
Sono indispensabili, anzi richiesti, se volete invece fare qualche corso di acquaticità coi vostri piccoli (evidentemente anche i gestori delle piscine sperano nella loro utilità).
Ma, quello che mi preme è trovare qualcuno che mi spieghi come possano trattenere la pipì... pensateci! E non dimenticate che non sono uno spicchio di Grande Muraglia Cinese sul culetto dei vostri pargoli, ma solo dei semplici pannolini con uno strato "impermeabile" all'esterno e delle fasce contenitive più strette.
Vi sfido!
E comunque, in valigia, metteteli sempre!

07/09/12

Metti una giornata al lago

Anche una sola giornata "fuoriporta" con un bimbo piccolo, è paragonabile ad un viaggio... chi ha dei figli, lo sa!
Io sono una fan del lago di Bracciano. Mio marito? Ce l'ho fatto diventare ;) e Leo pare apprezzarlo altrettanto, per fortuna.
Ora, se vuoi passare una giornata al mare o al lago e hai un bambino, è assolutamente ovvio che inizi a pensarci mediamente una settimana prima (e questo è il mio primo, vero, consiglio da blogger).
Perché se hai anche la fortuna di avere un lavoro e, malauguratamente,  la tua giornata è di 24 ore come la mia e, pensa te, vorresti pure dormire ogni tanto (tu, genitore indegno, che sbadigli troppo e a volte hai anche l'ardire di rimpiangere i sabato mattina passati sbavando sul cuscino dopo una notte di bagordi)... allora: l'ottimizzazione del tempo è la tua arma migliore.

Una settimana fa:
"Amore, andiamo al lago sabato?"
"Certo, se il tempo regge"

Fino a due giorni fa il meteo era pessimo, ma tu, incrollabile ottimista romantica illusa, ci credi e continui mentalmente a programmare: 'la borsa grande c'è, i costumi e gli asciugamani li ho lavati (c***o! ho ancora i panni stesi da 3 giorni!), la crema solare del pupo c'è ancora, i Little Swimmers pure (su questi aprirò un post a parte, settimana prossima... che sono indispensabili, ma forse anche no, non l'ho capito ancora), i giochini del pupo sono in magazzino, i braccioli pure... devo comprare la roba per i panini per il pranzo (giuro, la prima cosa che devo fare oggi pomeriggio)... ho addirittura fatto la ceretta...' e...
sembrerebbe tutto pronto. No?
Domattina ti alzi, magari alle 9 (magari, appunto, tocca vedere che ne pensa il Teppista) e alle 10 sei là... l'ultima volta che l'ho pensato eravamo in spiaggia alle 13! Tra casa nostra e il lago di Bracciano deve esserci un buco spaziotemporale (probabilmente causato dalle antenne di RadioVaticana a Cesano) o capita anche a voi?

Comunque, per chi è a Roma e dintorni e ha bimbi, consiglio vivissimamente Bracciano... noi "spiaggiamo" ad Anguillara per essere precisi: spiaggia libera, piccina ma tutta in ombra (c'è bisogno che spieghi il vantaggio dell'ombra per chi ha i piccoli? non credo), ci sono anche numerosi stabilimenti ma noi siamo più anarchici, acqua trasparente, mediamente calda, bassissima per un luuuungo tratto, e per lo più frequentata da famiglie e mai affollata...
Stasera preparo la borsa... che mi dimenticherò stavolta?

06/09/12

On te road

Quante volte me lo sono sentito dire?
"Fallo adesso, perchè poi..."
E quanto l'ho maltollerata questa frase?
Recitata sistematicamente con quell'aria superiore e disinvolta di chi c'è già passato e pensa 'tu non ce la puoi fare!'.
Il mio Teppista ha venti mesi e in questi venti mesi abbiamo viaggiato, eccome!
Non mi sono fatta fermare dalle paure e dalle ansie, anche se talvolta giustificate e, quindi, considerate.
Non mi sono fatta fermare dal pensiero: "OhMioDioMaQuantaRobaDevoPortare/preparare/organizzare?"
Non mi sono nemmeno fatta fermare dalle espressioni vagamente inquisitorie con le quali mi è stato detto: "Ma povero bambino, ma dove lo porti???" 
Ho avuto paure, ansie, pensieri e mi sono posta domande. E ho provato a darmi delle risposte. Dove non le avevo, le ho cercate, e dove non le ho trovate... ho cambiato le domande!
E nel corso di questi mesi ho imparato che si può, eccome.
Certo, ci vogliono degli accorgimenti sacrosanti (anche se la tentazione di portarlo un paio di giorni in Amazzonia per vedere che fine farebbe fare al povero giaguaro è oltremodo allettante) ma, se si applica un pò di buon senso e di entusiasmo, si può fare.
Nel corso della mia vita ho viaggiato, tanto e con passione. E i viaggi più diversi.
Sono cresciuta insieme al cumulo di foto e cartoline che ho tenuto, ogni valigia fatta e disfatta mi ha riempito 'di lacrime e di arcobaleni' (Battiato dixit) e quelli sono stati, senza alcun dubbio, i soldi meglio investiti di tutta la mia vita.
Spero che il mio Leo un giorno possa dire lo stesso. Che continui ad essere affamato di sapere e di vita come è oggi, e che continui a spizzicare briciole di mondo. Io ho iniziato a farglielo assaggiare.

In ogni viaggio con lui ho imparato qualcosa di nuovo; ho capito quali accorgimenti usare per migliorare la sua esperienza, qualche piccolo "trucchetto", alcuni acquisti fondamentali, scovato posti eccezionali, ecc.
Ho acquisito una nuova dimensione di viaggio.
Spero riesca utile anche a qualcun altro e spero di imparare e scoprire ancora qualcosa di nuovo dal confronto con chi avrà voglia di leggere e commentare.

Annie

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Come un libro, e un viaggio a Parigi a 18 anni, possono cambiarti la vita:
"Le nostre valigie logore stavano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevano altro e più lungo cammino da percorrere. Ma non importa, la strada è vita.
Perché per me l'unica gente possibile sono i pazzi, quelli che sono pazzi di vita, pazzi per parlare, pazzi per essere salvati, vogliosi di ogni cosa allo stesso tempo, quelli che mai sbadigliano o dicono un luogo comune, ma bruciano, bruciano, bruciano, come favolosi fuochi artificiali color giallo che esplodono come ragni attraverso le stelle e nel mezzo si vede la luce azzurra dello scoppio centrale e tutti fanno Oooohhh!" ("On the road" di J.Kerouac)
Il viaggio per me è stato sempre sensazione d'immenso, l'illusione di attingerre dalla vita a piene mani, di avere i cinque sensi in piena allerta. Il viaggio regala: regala ricordi, emozioni, tasselli di vita, adrenalina che ti scorre sotto pelle; regala sorprese, nascoste dietro angoli pieni di scorci, di persone, di avvenimenti improvvisi.

Il viaggio apre gli occhi e la mente, apre orizzonti di vita. Io l'ho scoperto a 18 anni, mia figlia Milly vorrei lo scoprisse molto prima, vorrei anzi che crescesse con il viaggio dentro di sè, come necessità, come gioia di vivere, come abitudine.
Mi aiuta a vedere il mondo con gli occhi di un bambino, e non c'è cosa migliore per un viaggiatore. Perchè il viaggo è fatto di piccole cose, di dettagli, e attraversarlo mano nella mano con mia figlia è la cosa più bella che io riesca ad immaginare.
Chiara